Il prossimo vino
-Una sigaretta.-
Gli misi in bocca quella che stavo fumando, mi ringraziò con un cenno del capo.
-Magnifica giornata, davvero splendida, non ti pare?-, – Sì- acconsentii sottovoce.
Eseguivo con tutta la lentezza che poteva essermi concessa quella serie di controlli che erano la mia routine, davo le spalle alla folla, com’era mio solito.
-Com’è il vino quest’anno? Non ho ancora potuto berne, com’è?- mi chiese mio fratello, – non buono, la vigna è stata malata. Non ti sei perso nulla– mentii; -l’anno scorso era davvero ottimo, ricordi? Ottimo vino. Sicuramente l’anno prossimo sarà migliore. E’ così, ne sono certo.- Io cercai di sorridergli.
La folla mormorava, era la terza volta che ripetevo i controlli, tutto era pronto, ma volevo tempo.
-Che ora è? Non vorrei che stessimo tardando troppo…-, -non scherzare, pensi che starebbero qui se avessero altro da fare? Lasciali aspettare a fuma- dissi, lui sbuffò altro fumo e mi sorrise, poi guardò la gente, le prime file trepidanti, quelle più addietro meno convinte.
Io tardai ancora, e mi accorsi che la folla si compattava verso di noi, cominciava a spingere e fremere, e vociferava, sputacchiava.
-Siamo pronti- gli dissi, e lui sputò il mozzicone che aveva in bocca.
Scesi le scalette di legno della forca; lo guardai, -Sarà un buon vino l’anno prossimo- disse rivolto alla gente; tirai la leva.
Troppo belli questi racconti.
Carino davvero!
-> ombra, grazie tante detto da te poi mi fa il doppio del piacere 🙂
-> mugnolo, carino? obbè carino ancora lo dovevano dire dei miei racconti(sopratutto se drammatici) , giuro, me lo segno subito.
Caustico e labirintico come sempre rendi le sensazioni.
Caustico è molto bello, grazie.
semplice ed efficace.
mi sono chiesto per una mezz’oretta dove fosse il “labirinto”; oramai mi ci hai abituato….
le abitudini sono brutte cose 🙂
Bella la forma, notevoli gli spunti di riflessione, grande il distacco e l’apparente assenza di partecipazione sentimentale, questa è aggraziata pure nell’unico giudizio che dai, quello alla folla bramosa di vedere e partecipare alla morte.
Alla fine mi hai ricordato le “Tre versioni di Giuda” in Finzioni.
Ciao.
paragone lusinghiero (uno dei racconti a mio avviso più belli di borges) anche se non m’è chiaro il perchè il mio racconto ricordi l’altro…
più il racconto è apparentemente privo di connotazioni emotive , più mi commuove..che sarà? 😉
Me lo ha ricordato la sorpresa finale di scoprire che vittima e boia erano fratelli. E’ simile a quella che si prova solo la prima volta che si legge il racconto di Borges, dove si uniscono la Vittima e il traditore più infimo in un unico destino.
Bang! Bello.
-> marni, ma dai! 😉
-> andrea, capito, bhè neanche io l’avevo notata questa somiglianza
-> metrovampe, grazie!
diVINO!